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Come prima parola del primo articolo del primo sito web che io abbia mai aperto prendo un termine che usava mio padre, così facciamo subito contento Freud.

Strafanìci è una parola che non esiste: la diceva lui quando vedeva mia sorella e me, da piccole ma anche dopo, strabuzzare gli occhi tutte contente mentre guardavamo qualcosa di colorato e carino e rigorosamente inutile secondo lui.

Scatolette, quadernini, penne, adesivi, astucci, blocchetti….ci si illuminavano gli occhi e dopo averli guardati li mettevamo al loro posto con il riguardo che si deve al cristallo sottile. Per poi riprenderli, e rimirarli, e rimetterli a posto.

E lui, mentre ci diceva “ma cosa ve ne fate di questi strafanìci?” sorrideva.

Sono passati più o meno….ehm, 40 anni da allora e io e mia sorella abbiamo scoperto di provare la stessa eccitazione e felicità bambina quando siamo incappate per caso in un articoletto di giornale che menzionava lo scrapbooking. Poi sono arrivate le collezioni di carta americane, e il mare immenso di blog, video, canali, guresse e designers, forum, comunità e gruppi, marchi e copiature cinesi.

Tutto quello che serve c’è già: basta aprire google e avere anni a disposizione.

Quello che mi manca è un posto vero, fisico, dove entrare e lasciarmi trasportare dalla gioia inspiegabile che la bellezza su carta dà.

Come ve lo immaginate un posto del genere?