Il primo minuscolo germoglio di paperness ha preso vita un certo weekend della primavera 2001.
L’azienda mi aveva mandato a fare un corso di formazione fuori Bruxelles e al sabato andammo in gita in città, io con l’acquolina in bocca a pensare a tutti i negoziati che avrei scoperto, le cose inaspettate trovabili solo lì, le particolarità che mi avrebbero mostrato cos’era quella città e quella cultura.
Ricordo perfettamente lo sgomento – gli choc si imprimono meglio nella memoria – quando alla terza via praticamente identica a corso Buenos Aires a Milano cominciai a realizzare che di negoziati particolari non ne avrei trovato neanche uno. Che il mondo come piaceva a me non esisteva più.
Gli anni successivi, i viaggi, le vetrine horror di roba sempre più brutta, più banale, più identica a quella davanti a cui ero già inorridita nella mia città non fecero che confermare l’epifania iniziale, Un mondo tutto uguale, di tante serrande abbassate, e di bruttezza spaventevole in quelle che non lo erano.
17 anni dopo mi sono messa in testa che ci avrei pensato io a cambiare le cose, partendo da un negozietto minuscolo, in una via con poco passaggio di una città in forte crisi.
Avrei creato io un luogo che da solo avrebbe spinto le persone a vestirsi, uscire, andare in un posto, incontrarsi, avere un’esperienza estetica, una vera e propria immersione nel bello.
In queste settimane, fine inverno 2021, sto facendo spazio nel mio cervello alla consapevolezza che non ci sono riuscita.
N-O-N C-I S-O-N-O R-I-U-S-C-I -T-A.
Paperness ora torna là dove deve stare, torna a essere quello che poteva essere: un’isola che non c’è.
Avrei molto da dire, per esempio sull’assoluta necessità delle utopie perché il mondo stia in piedi ma dico solo la cosa più importante di tutte.
Noi nel frattempo ci siamo incontrate e riconosciute: il segreto lo abbiamo scoperto.
E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te.
Vi invito ad ascoltare la canzone di Bennato: è per noi e voi insieme, è un appuntamento. Ci vediamo lì.
https://open.spotify.com/track/57qOMZrbvnYyPRLodmnQk8?si=pPOHrATWTbSFzZEejbS9hA
Secondo me non è vero che non ci sei riuscita. Ci sei riuscita eccome ma in un modo un po’ diverso da quello che ti eri prefissata. Hai portato bellezza, creatività e unione di spiriti affini. Ti sembra poco? Immagino la tristezza di questi giorni ma hai realizzato tantissimo! Grazie!
Ciao Valentina ti ringrazio molto di esserti presa la briga di scrivere queste parole.
Hai ragione, la sostanza creata è tanta e reale anche se non fisica nel senso tradizionale del termine.
Sto pensando che forse è questo il punto: considerare il mondo virtuale da meno, mancante rispetto a come eravamo abituati prima che ci fosse. Invece come vedi ci ha permesso e ci permette di parlare con molte più persone, lontane e difficilissime da raggiungere. A meno di non avere un paperness in ogni quartiere eheh che era il mio sogno folle all’inizio!!
Forse le viette di negozietti non ci saranno più, ma ci potremo passeggiare in altri modi.
Grazie di cuore di averci trovato!
Il mio rammarico è quello di non essere mai potuta planare sulla tua isola ed ora che apprendo che realmente non c’è più, sento una stretta al cuore, di quelle che vengono quando sai che hai perso un’opportunità.
Ti ho incontrata su IG un pò di tempo fa ed è stato subito amore.
Non sai quante volte ho provato una sana invidia per quello che stavi facendo, quante volte mi sono detta che alla prima occasione Roma sarebbe stata la prossima meta ed in particolare quel piccolo angolo di serenità colorata che è Paperness.
Si, ne parlo al presente e non al passato, perchè cara mia, Paperness forse non sarà più un luogo fisico ma per me è diventata una filosofia di vita, dove le brutture stanno fuori, dove il bello è di casa e dove c’è spazio per lasciare andare via i pensieri, osare e credere che il mondo possa essere un posto migliore.
Tu ed il tuo mondo farete sempre parte di tutte quelle persone che hanno avuto il piacere di incrociarti, di questo ne sono sicura, come sono sicura che nulla avviene per caso…
Tu non hai fallito! Tu non devi pensare che non ci sei riuscita perchè non è così, diversamente non sarei qui a scriverti.
Non smettiamo mai di sognare/sperare, non permettiamo che ci portino via anche quello.
Noi siamo più forti e ci basterà chiudere gli occhi per ritrovarci tutte nella tua bellissima isola.
Un abbraccio sincero.
ciao Claudia ti ringrazio molto. Mi dispiace che non hai fatto in tempo a vedere questo spazio, ma sarebbe molto peggio non esserci mai incontrate del tutto! Tenere un luogo fisico era una battaglia immane già prima del Covid, il Covid ha solo fatto chiarezza e dato la spinta. Bisogna immaginare modi diversi, anche per usare le possibilità del virtuale in modo più caldo, più tangibile. Non so come sarà il futuro ma certo lì ci incontreremo. Ti ringraio tanto!
Mi dispiace tantissimo, non vedevo l’ora di avere un motivo professionale per venire a Roma e avrei fatto finalmente tappa fissa da te!!! Hai creato un mondo online fantástico, non è vero che Non ci sei riuscita….
Ciao Laura ti ringrazio molto. Eh sì, c’è una certa sostanza creata, più che altro di rapporti umani e ispirazioni, e certo non voglio minimizzarla. E’ il sogno delle vie animate da negozietti particolari e forse dalla vita di una volta che si infrange, ma magari perché è proprio un incaponirsi col passato invece di immaginare il futuro. Pensa che io mi ero immaginata un paperness in ogni città ehehehe. Adesso punto a un paperness in ogni cuore, un abbraccio!
“Avrei creato io un luogo che da solo avrebbe spinto le persone a vestirsi, uscire, andare in un posto, incontrarsi…”.
Ci sei riuscita : mi hai perfino fatta salire su un treno da sola per incontrare Paperness.
E quante anime affini hai fatto incontrare!
Paperness era un bruco, si sta trasformando in farfalla, e ci vuole tempo. Basta avere pazienza e intanto lavorare nel bozzolo.
Cavolo Elisabetta, quel giorno, quel viaggio credo siano il picco delle cose belle che ci sono successe. Ti ringrazio ancora tanto! E mi porto il ricamo sempre con me. Ehi a breve ci sarebbe da farne uno nuovo…Un grande abbraccio!
CI SEI RIUSCITA!!!! Ma poi è’ successo qualcosa che va al di sopra di tutte le nostre migliori intenzioni e più intensi sforzi
Grazie Monica, ti ringrazio.
A spargere un paperness in ogni città direi di no, ma forse non era quella la cosa importante.
Un abbraccio!