Ieri sera su Zoom è andata in onda la prima Journaling Night, una serata in cui parlare, condividere, ispirarsi.

Il tema della prima puntata è proprio: Ispirazioni.

Per chi non ha potuto partecipare, ma anche per chi c’era ho deciso di mettere per iscritto quanto ho raccontato.

Da quando ho trovato la formula giusta per me ho visto che uso un journal ogni 2/3 mesi, stagionale. Ne ho uno, il primissimo, estivo. Uno che non ho visto l’ora di cominciare mentre si annunciava l’autunno e uno giusto per l’inverno che finisco ora anche se avrebbe ancora un po’ di spazio disponibile. Questo dipende dal fatto che nel periodo duro duro del mio lutto quello che avevo da scrivere lo scrivevo da un’altra parte.

Ma ora è arrivata la primavera, il nuovo journal l’ho rilegato, è lì che mi guarda e attende solo che completi le sezioni e qualche prima decorazione.

A questo punto mi pare di aver individuato la formula giusta per me e ho pensato fosse utile e divertente condividerla.

Per chi non ci ha seguito nel tempo però vorrei chiarire cosa significa journaling in casa paperness.

Normalmente con questa parola, di tendenza da tempo, si intendono tutte le varie accezioni di tenere un diario: pagine del mattino, diario della gratitudine, diario personale etc Si intende il mettere per iscritto pensieri come atto costante e metodico.

Sui benefici della pratica c’è una folta letteratura, io vi consiglio questo post in cui anni fa ho tradotto e riassunto un articolo che mi pareva esaustivo.

Faccio qui un velocissimo elenco, perché anche dalla lista dei benefici è possibile trarre qualche ispirazione.

  • Le abitudini piccole, tipo scrivere un po’ ogni giorno, hanno molto più potere trasformativo dei grandi propositi e progetti (che puntualmente disattesi generano più frustrazione di prima)
  • Dedicare un po’ di tempo e silenzio quotidianamente per scrivere è una delle poche nostre azioni che non sono reazioni ad azioni altrui – è un riappropriarsi della propria volontà
  • Scrivere dei propri desideri e obiettivi ogni giorno li fa pian pianino entrare nel nostro inconscio, lì dove le nostre azioni (e spesso la realtà) prendono forma
  • Se si scrivono la sera le cose fatte nella giornata e le cose da rimandare al giorno seguente si consapevolizza cosa si è imparato, cosa si è provato, per poi liberarsene e poter davvero non pensarci più
    • Se nel journaling si fanno liste:
      •  aumenta la focalizzazione,
      • aumenta la capacità di riordinare/imparare/agire,
      • si crea la possibilità di rilasciare emozioni represse,
      • si crea più connessione fra la nostra interiorità e gli eventi esterni
      • si impara a lasciar andare le cose che devono andare
  • Si impara, si fissa quello che si è letto
  • Si impara ad esercitare la gratitudine
  • Si scrive pian pianino la storia della propria vita

Ci sarebbe da fermarsi su ogni punto e commentare per bene, ma il tema di questo post e della prima serata freme per essere nominato.

Nella nostra esperienza le lunghe sequenze di testo scritto a un certo punto stufano.

Condividiamo certamente tutti i benefici sopra elencati, ma non lasciateci senza bellezza visuale.

La quadra mi è venuta incontro l’estate scorsa, quando sono incappata in journal che intervallavano pagine bianche a pagine di riviste, di libri, di immagini.

E’ un momento che ricorderò perché è stato scoprire quello che fa esattamente per me.

Durante la serata allora abbiamo scorso i primi 3 journal che ho realizzato dopo l’epifania, vedendo come pagine decorate si inframmezzano a pagine di diario, a to do list, a memo di cose belle che avevo scoperto, idee da realizzare per il negozio, action plan e calendari editoriali.

Un gran casino tutto mischiato.

A un certo punto, recentemente, mi sono accorta che perdo troppo tempo a ritrovare la tal o la tal altra cosa.

Sono arrivata adesso a una nuova puntata.

Ognuno dei journal che faccio (a proposito, vi invito a leggere fino alla fine) contiene 5 quaderni. La novità è che invece che procedere mischiando tutti gli argomenti, nel mio journal primaverile ci saranno le sezioni! Ebbene sì, colpo di genio (è ironico). Ci potevo arrivare anche prima, lo so, ma non ero abituata a usare un solo posto dove annotare cose da fare, pensieri, scoperte belle e da approfondire.

Ora che ho visto che è bello avere tutto insieme, che tutto insieme diventa un bel concentrato di quello che fa un certo periodo quello che è, è nata l’esigenza di averci però dentro un minimo di ordine.

Ma quanto sto scrivendo? Non ce l’ho un journal dove sfogarmi?

Arrivo finalmente, solo per le più ardite che hanno letto fin qui, a svelarvi cosa mi piace ci sia nel mio journal.

Sezioni del nuovo journal:

  1. Una sezione dedicata all’everyday drawing . Su questo abbiamo fatto un po’ di serate a fine anno – si tratta di disegnare qualcosa tutti i giorni (disegnini super semplici, senza – mi raccomando – pretese di essere belli e fatti bene), quello che abbiamo mangiato, una cosa che abbiamo comprato, una cosa che ci piace, come siamo vestite, e mettere la data. Pian pianino ci ritroveremo con un racconto del nostro periodo tutto visuale e con una sua – vedrete – delicata dolcezza.
  • To do list + tracking delle cose fatte. Le liste delle cose da fare sono un patrimonio di storie troppo sottovalutato, invece raccontano di noi molto più di mille elucubrazioni. Come stai oggi? Beh, oggi devo fare una lavatrice, sistemare assolutamente i giochi da regalare, rispondere a quella mail, chiamare l’Acea e chiudere i contratti internet del negozio.
  • Mini diario testuale. Dico mini perché ho scoperto che se scrivo qualcosa della giornata in 3/4 righe al massimo riesco a essere costante e lo trovo pure più divertente e piacevole da rileggere.
  • Ispirazioni. Un posto dove segnare la miriade di cose belle che scopro, i corsi che voglio fare, gli articoli da leggere appena ho un attimo di tempo non può mancare.
  • Progetti artistici/idee da realizzare. Una specie di action plan delle cose da provare, realizzare, fotografare, condividere.

Questo è quello che serve a me, sulla base dell’utilizzo dei mesi scorsi dei primi 3 journal. E’ qualcosa che vale per me, ma può darvi delle idee per i vostri.

Potete usare un quaderno normalissimo e semplicemente suddividerlo in sezioni. Potete altrimenti farvi un journal come i miei.

Ecco qui la notizia.

Da domani rimetterò in vendita il corso online per realizzarlo.

L’autunno scorso il corso accompagnava un kit per fare il journal esattamente come il mio.

Questa volta invece si potrà scegliere.

Chi vuole può prendere il solo corso online, una serie di video da seguire con ordine uno dopo l’altro che aiutano a suddividere le fasi di lavoro e i tempi di realizzazione.

Chi vuole può prendere, a parte, il materiale per fare il journal uguale il mio ultimissimo che si svelerò – se riesco a finire questo articolo e mettermi al lavoro – domattina.

Allora ci vediamo sabato prossimo per compilare in compagnia una pagina dei nostri journal?