Sabato abbiamo avuto il primo evento pubblico al negozio. Sì, lo so che non era sabato due giorni fa, e so anche che avevo detto che entro questo weekend avrei scritto per raccontarvi….sono in terribile ritardo.

So anche il motivo per cui questo post è fuori tempo massimo: ho pochissime foto di quel giorno e mi mangio le mani ogni volta che ci penso.

Fino a due ore prima dell’appuntamento, le 18 di sabato, mi sembrava di avere tutto sotto controllo. Ero pure andata dalle amiche estetiste di fronte a mettere lo smalto nuovo su mani e piedi.

I pacchettini per le partecipanti erano pronti, ma non ho le prove.  Posso riportare solo due fasi della preparazione.

L’inizio:

La progressione:

Il tavolo era tutto allestito, più di come la foto del primo pomeriggio testimoni.

Un’ora prima gli eventi sono precipitati: sono arrivate delle persone con cui ero troppo contenta di chiacchierare che ero ancora con le infradito (le scarpe coi tacchi in macchina ad aspettarmi) e non ero ancora andata a prendere pizzette e supplì. A un certo punto molto ma molto a malincuore mi sono staccata e sono corsa a ritirare il cibo, facendo la sciocchezza di passare dalla macchina e mettere i tacchi prima di raggiungere un posto non lontanissimo ma non vicinissimo. Sono arrivata lì e mi sono accorta che avevo lasciato il portafoglio sotto il banco della cassa (non lo faccio mai). Sono tornata indietro, di corsa sui tacchi e a 37 gradi percepiti, ho preso i soldi, sono tornata a pagare e sono tornata al negozio. A quel punto camminando perché grondavo. Non ho fatto in tempo a truccarmi, né a rinfrescarmi: sono entrata sconvolta, sudata, stropicciata, con la maglietta tutta sgualcita.

Un po’ si vede pure, da questa salvifica foto che qualcuno ci ha fatto (credo Paola B., grazie!).

Del resto ricordo poco, un sacco di chiacchiere, ma troppo poche per le persone con cui avrei voluto fermarmi con calma davanti a un bel cocktail fresco. Diciamo 2 ore per ognuna potevano andarmi bene. Invece eravamo lì tutti insieme, e bisognava sfruttare ogni momento.

Solo quando in tanti erano già andati via mi è venuto in mente con sgomento il pensiero: e le fotografie? Avevo fatto un video a un certo punto, ma di quelli dirette su Instagram che poi finiscono come le lacrime di Blade Runner, e così è finito il nostro.

A quel punto ho potuto solo fare qualche foto a chi si è intrattenuto più a lungo, anche se aveva già le buste in mano per andarsene.

Una foto da dietro, non mi chiedete perché.

Qui immortalo per fortuna un momento clou, il mostrarsi a vicenda la propria agenda preferita e il proprio modo di decorarla.

Mia sorella concentratissima:

E qui a 30 secondi dalla fine, a cibo già impacchettato e tutto pronto per chiudere, una foto delle nostre bellissime Giulia e Maria.

E’ stato bello, a ripensarci ancora di più.

Ci rivediamo tutte e spero altre ancora al cartoaperitivo del rientro!